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Insulino resistenza ed obesità.

5 maggio 2025 di
Davide Morello

La resistenza all'insulina (IR) è un collegamento chiave tra obesità, diabete di tipo 2 (T2DM) e disturbi correlati. Come nutrizionista, sono affascinato dall'interazione tra macronutrienti e salute metabolica, e in particolare dall'impatto di IR, T2DM, obesità e chirurgia bariatrica. Normalmente, l'insulina consente l'assorbimento del glucosio nei tessuti, mantenendo la normoglicemia. Nella resistenza all'insulina, questo processo fallisce, causando iperinsulinemia. Alla fine, il pancreas subisce un'alterazione, con conseguente compromissione della tolleranza al glucosio e T2DM. IR, obesità e diabete sono una triade! La loro relazione è complessa.

 L'obesità, in particolare il grasso viscerale, stimola l'IR. Il tessuto adiposo secerne adipochine e una disregolazione negli individui obesi (alti livelli di TNF-α, IL-6; bassi livelli di adiponectina) interrompe la segnalazione dell'insulina, interferendo con la fosforilazione di IRS-1 e l'assorbimento del glucosio. Al contrario, l'iperinsulinemia cronica peggiora l'aumento di peso. L'insulina promuove la lipogenesi e inibisce la lipolisi, alimentando l'insulino-resistenza (IR) e il diabete di tipo 2 (T2DM).

Carboidrati? Un punto focale! Dato il ruolo del glucosio nella segnalazione dell'insulina,        l'assunzione di carboidrati è fondamentale. Quantità e qualità sono importanti. 

Ridurre l'assunzione totale di carboidrati riduce la richiesta di glucosio e insulina, alleviando il carico pancreatico e migliorando la sensibilità. Le diete a basso contenuto di carboidrati migliorano il controllo glicemico, promuovono la perdita di peso e migliorano il profilo lipidico. Ridurre l'assunzione complessiva di carboidrati può ridurre efficacemente i livelli di glucosio postprandiale e la successiva richiesta di insulina, alleviando così il carico.

"Fette di pane, esempio di alimento ricco di carboidrati da valutare attentamente in un piano alimentare per l'insulino-resistenza."